Itinerari: Il Gran Sasso e la Majella
Il blocco montuoso che domina la regione si dirama in tre catene parallele tra loro, intervallate da ampie conche. La piu’ orientale di queste catene dista poche decine di chilometri dall’Adriatico e raccoglie i gruppi montuosi piu’ elevati dell’intero Appennino: il Gran Sasso e la Majella.
Il Gran Sasso e’ costituito da una lunga dorsale orientata per circa 35 km in direzione prevalente ONO-ESE. Il maestoso massiccio, dentellato e con pareti molto scoscese biancastre o grigie, dall’altipiano carsico di Campo Imperatore (1600 m. di quota e circa 150 kmq di estensione) si erge, in uno scenario dolomitico, con vette ricche di guglie, creste, pareti verticali che si innalzano oltre i 2.000 metri.
Fra queste si ricordano il Corno Grande (m 2.912), dove sopravvive l’unico ghiacciaio dell’Appennino, il Calderone; il Corno Piccolo (m 2637), il monte Brancastello (m 2.560), il monte Aquila (m 2.495). A Nord il gruppo del Gran Sasso, dopo le gole della Provvidenza, si collega alle montagne della Laga, ricche di boschi e con vette che raggiungono quasi i 2.500 metri come il Gorzano (m 2.458), il Pizzo Svevo (m 2.419) o il Monte di Mezzo, autentico balcone sul lago di Campotosto, il bacino artificiale al servizio degli impianti idroelettrici della valle del Vomano.
Il gruppo della Majella e’ separato da quello del Gran Sasso dalle montagne del Morrone e si trova immediatamente a ridosso della parte meridionale del litorale abruzzese. Le montagne del gruppo si innalzano direttamente sulle colline del chietino, della Frentania e sulle valli dell’Aventino, del Pescara e del Gizio e si ergono sull’ampia conca peligna. La vetta del monte Amaro (m 2793), la cima piu’ alta d’Abruzzo dopo il Corno Grande, domina l’altopiano carsico di Femmina Morta lungo circa 4 chilometri e, verso Sud, una enorme cupola di roccia calcarea solcata da profondi canali che terminano con nude pareti sulla Valle dell’Aventino.
Ad occidente dei massicci della Majella e del Gran Sasso e’ un’altra catena, con vette che non superano i 2.500 metri di altezza.
Le piu’ importanti sono i monti Velino (m 2.487) e Sirente (m 2.349), non lontani dal confine con il Lazio, e il monte Greco (m 2.283) al confine con il Molise.
Nella zona piu’ bassa del Velino si aprono, tra pareti scoscese, gli ampi pianori di Campo Felice e dei Piani di Pezza.
Sempre sul Velino e’ da ricordare il lago della Duchessa, posto a 1.772 metri di altitudine, mentre fra Velino e Sirente, a piu’ di 1.200 metri di altitudine, si trova l’ampio altopiano delle Rocche.
La divide la catena del Velino Sirente da una terza, che solo parzialmente e’ abruzzese poiche’ corre lungo il confine con il Lazio. Essa e’ composta dall’esteso gruppo dei monti Simbruini ed Ernici che superano di poco i 2.000 metri.
Oltre l’ampio solco della Valle Roveto la catena raggiunge il confine sud-occidentale della regione ricongiungendosi con i Monti della Meta e delle Mainarde.